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GeneraleLa scelta delle note olfattive è condizionata dal nostro vissuto emotivo?

Il mondo dei Profumi è un universo sottile e invisibile nel quale siamo immersi e con cui veniamo a contatto fin dai primi giorni della nostra presenza nel mondo.

Il primo odore, che impariamo a conoscere e riconoscere è sicuramente quello della pelle della mamma che ci tiene tra le braccia, facendoci sentire protetti, al sicuro. Un sentore rassicurante, che si rinforzerà quando sentiremo il bisogno di un bacio o di una carezza.

Comprendiamo quanto i nostri vissuti emotivi condizioneranno le nostre scelte olfattive.

Perché siamo attratti da certi profumi?

Il richiamo mnemonico di un profumo diventa il rappresentante virtuale di persone o esperienze a forte caratura emotiva che sono state protagoniste nella nostra vita.

Anche i luoghi fanno parte del corredo.

Pensiamo alla cucina della nonna intrisa del profumo di torta alle mele dove ci rifugiavamo dopo qualche delusione a scuola.

E del profumo intenso di fiori che inondava l’aria tiepida di quel pomeriggio di Giugno durante il nostro primo bacio da adolescenti, vogliamo parlarne?

Non dimentichiamo ancora la stanza del nonno che trasudava dell’odore di tabacco della sua pipa, mentre ci consolava dopo una caduta dalla bicicletta.

Il ricordo olfattivo

Parliamo così di ricordo olfattivo, la ricostruzione di quell’esperienza emotiva densa di aromi e carica di quel potere ipnotico, che ci riporta a cavallo del tempo, sul quale rivivere momenti intensi di un passato nascosto in qualche angolo della nostra coscienza.

Esso si lega alla nostra memoria diventando un imprinting che condizionerà le nostre preferenze sulla scelta di quei determinati aromi e profumi nei quali perderci.

Note, accordi e composizioni

Sapete che il mondo della profumeria e quello della musica presentano similitudini di fondo molto strette? La prima cosa che salta all’occhio è l’utilizzo di alcuni termini come note, accordi e composizioni che rappresentano dalla base, la creazione che si compie. L’altro aspetto analogico è sicuramente l’ispirazione che guida l’anima del naso come quella del musicista, attraverso un mondo sottile per orchestrarne la realizzazione del pezzo.

Nell’arte profumiera le note sono le classificazioni dei sentori, che a seconda dell’intensità e della persistenza danno il “La” alla messa in opera di un accordo olfattivo. Partendo dall’alto, in un ordine piramidale esse sono:

  • La nota di Testa, la più volatile che ci impressiona già al primo spruzzo, è quella che ci dà l’idea se quel profumo può fare al caso nostro o meno. Tra le note di testa ricordiamo le agrumate o esperidate, le acquatiche o saline, le fresche, le erbacee, le verdi, le fruttate leggere.
  • La nota di Cuore, situata a metà della piramide, rappresenta invece la personalità di un profumo, quella che ci avvolge con la sua persistenza. Tra le note di cuore troviamo: le fruttate dolci e penetranti, le fiorite fresche – le verdi –le femminili intense – le sensuali e le lavandate
  • La nota di Fondo, posizionata alla base della piramide, rappresenta la colonna vertebrale del profumo, quella che persiste a lungo come una seconda pelle. Qui troviamo: le note dolci, le cipriate, le muschiate, le vanigliate, le ambrate, le legnose, le cuoiate o boisè, le speziate e le tabaccose.

I gruppi d’appartenenza sotto i quali si classificano le varie note, fornendole di attributi identificativi, si chiamano Famiglie Olfattive.

Incuriosita da queste similitudini tra profumi e musica, mi sono fatta dare da un musicista un paio di definizioni di “accordo” a mio avviso molto poetiche ed esplicative a livello di immagini, che ho voluto riportare: “miscela di melodie armoniche” e “pioggia di note armoniche”. Risuonano anche a voi?

Tecnicamente l’accordo, in gergo profumieristico, è una miscelazione armonica delle note ottenuta bilanciando l’equilibrio delle proporzioni con l’intensità olfattiva delle stesse.

La composizione infine, è definita come l’apoteosi dei due passaggi precedenti, quella che celebra la nascita del profumo vero e proprio.

Quel sentore dolce che stuzzica il nostro olfatto, si traduce in un flusso magnetico che ci spinge verso un melting pot di presente e vissuto, alle volte colorato, altre macchiato da piccoli frammenti di contesti irrisolti.

De Martino, definisce gli odori “presenze che affermano la loro inconsistenza quando meno te lo aspetti e nella maniera più incerta e misteriosa”.

Io aggiungo che il potere arcano di cui i profumi sono dotati naturalmente, sia quello di risvegliare in noi qualcosa di profondo.

Quando siamo attratti da una fragranza, in quel momento il nostro olfatto sta dialogando con la nostra anima, ripercorrendo istanti della nostra vita carichi di emozioni e sensazioni

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